Contrasto agli incendi

Analizzare lo storico incendi di uno specifico territorio può restituire importanti informazioni in termini di prevenzione.
Le mappe di concentrazione da indice RBR (Relativized Burn Area), meglio definibile come gravità da ustione e dato aggregato (gli ultimi tre anni) e le relative statistiche zonali, sono l'ennesimo tentativo di contrasto al fenomeno che, ricordiamo, si aggrava anche grazie a specifiche deroghe sulla bruciatura delle stoppie di origine agricola.
Ma quanto è diffuso questo fenomeno associato agli incendi boschivi? I due fenomeni sono correlati? E in quali territori gli incendi colpiscono la vegetazione in modo uniforme?
Molte, sarebbero le domande alla pari dei numerosi quesiti da porre agli enti preposti alla protezione dei territori.
In questa elaborazione, dopo aver aggregato i tre anni di RBR (2022, 2023 e 2024) e creato una mappa di densità, si è proceduto nell'analizzare le statistiche zonali delle bruciature (medie e max) e la variabilità della severità degli incendi per comune.
Siamo sempre in Basilicata, nell'area del Vulture Alto Bradano (progetto GeoFireGuard https://www.satmonitoring.it/webgis) e l'analisi ha restituito la seguente situazione:
- comuni con media degli incendi più diffusi: Maschito, Montemilone, Genzano di Lucania e Venosa;
- comuni con il livello massimo di severità degli incendi: Genzano di Lucania, Melfi, Palazzo San Gervasio e Venosa;
- comuni con maggiore variabilità di severità (differenze tra zone bruciate e non): Banzi, Lavello, Melfi e Palazzo San Gervasio.
La superficie totale bruciata in tre anni, al di sopra del valore 0,4 RBR (che indica bassa severità degli incendi) è di circa 413 Kmq su 1603 Kmq di superficie totale, con una percentuale bruciata del 25,8 %.
Questi dati dimostrano come spesso, il combustibile ideale per il propagarsi dei fuochi siano proprio i residui di lavorazione di origine agricola (le stoppie) o la mancata manutenzione del territorio.
Ma negli ultimi anni, l'assenza di precipitazioni per lunghi periodi e la conseguente siccità prolungata sta acuendo in maniera esponenziale il rischio degli incendi vegetazionali.
Un problema che è destinato ad aumentare senza politiche e azioni di mitigazione e soprattutto di prevenzione.


